LA CASTA. I PARTITI. I TECNICI. I COMICI
Gli italiani sono qualunquisti (anti-politica) o indignati (anti-politici)?
- Auditorium dell’Ara Pacis - Via di Ripetta, 190
Dialogo tra
Pierluigi Battista, editorialista Corriere della Sera
Edoardo Nesi, scrittore, autore de “Le nostre vite senza ieri” (Bompiani)
Luca Telese, giornalista La7 e Fatto Quotidiano
Mario Giordano, direttore News Mediaset, autore de "Spudorati" (Mondadori)
Davide Giacalone, editorialista Libero e Il Tempo, autore de "L'uomo del colle" (Boroli)
Conduce: Enrico Cisnetto, “Roma InConTra"
In Italia la fiducia nei partiti, stando ai sondaggi, è al 2%: il che vuol dire che nemmeno i militanti credono negli apparati per cui lavorano. Il Movimento Cinque Stelle del guitto Beppe Grillo – antipolitico per definizione – rischia di ottenere grandi consensi elettorali. Al governo non ci sono i politici, ma i tecnici, chiamati dai partiti a fare quello che loro non erano in grado di fare. L’impressione è che la fiducia degli italiani nella classe politica sia crollata così in basso non tanto per le inchieste e le accuse di illegalità, ma invece proprio per quello che i partiti fanno nella legalità: dai rimborsi elettorali al Porcellum, dalle cariche nelle municipalizzate ai privilegi e alle esenzioni fiscali, dalle auto blu ai vitalizi. Gli italiani non possono che chiedersi se sia davvero questo il prezzo della democrazia. Il rischio è che prevalga un becero qualunquismo del tutto privo di lucidità analitica e di capacità di proposta. Il pericolo è che l’indignazione salga davvero alle stelle, non solo Cinque. Questo incontro vuole dunque indagare quale sia il punto di contatto fra “cattiva gestione della cosa pubblica” e “l’ascesa dell’antipolitica”. A discuterne giornalisti di spicco da sempre in prima linea per costruire un Paese migliore, ma anche autori di inchieste, studi e analisi sulla “cattiva politica”.
Come possono gli italiani tornare a credere nel futuro, a riappropriarsi della politica? E necessario ricominciare da zero o già una nuova legge elettorale potrebbe invertire la rotta?