Abbiamo Incontrato - COSE DELL'ALTRO MONDO 18-03-2013
COSE DELL'ALTRO MONDO 18-03-2013
Evento del: 18/03/2013 18:30 - Auditorium dell’Ara Pacis - via di Ripetta 190 - Roma
Data articolo: 18/03/2013
​Ci siamo lasciati con il fiato sospeso per sapere chi avrebbe conquistato Roma al di qua e al di la del Tevere. Ci ritroviamo in Vaticano con un Papa gesuita che ha deciso di chiamarsi Francesco e che ha fatto della semplicità e della povertà della Chiesa i perni di inizio Pontificato. E il Governo? Dopo l’elezione di Laura Boldrini e Pietro Grasso come presidenti di Camera e Senato è iniziata la settimana decisiva per il futuro dell’Italia. Si formerà un governo? E se si, di che tipo? E cosa produrranno le grandi manovre per l’elezione del prossimo Capo dello Stato? Cresce l’attesa, e al contempo la paura che i guai giudiziari di Silvio Berlusconi possano condizionare, per l’ennesima volta, le decisioni politiche. L’ultima puntata di “Roma InConTra – Ara Pacis”, è stata dedicata alla fase cruciale per le sorti del Paese, nel pieno di una crisi economica, istituzionale e politica. L’impatto di Papa Francesco sulla politica italiana è stato commentato da Fausto Bertinotti, presidente della Fondazione Camera dei Deputati, intervistato dal padrone di casa Enrico Cisnetto: “non vedo nella politica italiana una missione salvifica, invece vedo nel nuovo Pontefice una grande speranza, per l’umanità e per l’Italia”. Sull’argomento è intervenuto anche Massimo Fini, giornalista e scrittore, autore de “La guerra democratica” (Chiarelettere): “nel predicare la povertà, Bergoglio, va nettamente contro il modello di sviluppo che stiamo vivendo. Attenzione però – ha continuato Fini – non esiste solo la retorica della grandezza, c’è anche quella della modestia. Non vorrei che quella di Papa Francesco diventasse una retorica insopportabile”. Secondo Gaetano Pecorella avvocato e professore: “in una società dove alcuni valori sono andati scomparendo, rivalutare elementi di spiritualità è importante. Più che il richiamo alla povertà l’elemento di novità assoluto del nuovo Pontefice è un richiamo alla semplicità”.
Si è passati poi agli argomenti di politica interna su cui è intervenuto Stefano Folli, editorialista del Sole 24 Ore: “Bersani con l’elezione di Grasso e Boldrini ha compiuto un’operazione di fantasia, che ha scompaginato lo scenario politico. È riuscito a portare un elemento di discontinuità, creando una crisi all’interno del M5S. Naturalmente – ha proseguito Folli – questo è solo un primo passo di un’operazione ben più ampia e difficile: la costituzione di un nuovo Governo”. Secondo Bertinotti: “Bersani ha avuto l’abilità di giocare in contropiede, riuscendo a trarre vantaggio da una situazione di difficoltà, come ha fatto con Renzi, che gli ha consentito di togliersi di mezzo due competitori condizionanti come D’Alema e Veltroni”. Sul protagonismo del Movimento cinque stelle in questa fase politica è intervenuto Massimo Fini: “condivido la battaglia di Grillo, il sistema non si cambia, si abbatte. L’intenzione del M5S è di abbattere tutta la classe politica e dirigente. Non è vero – ha proseguito Fini – che il Movimento è senza programma, pensiamo alle idee sul lavoro: meno lavoro, meno produzione, meno consumo e più tempo per noi per vivere”. Sul punto Davide Giacalone, editorialista, autore de “L’uomo del colle” (Boroli Editore) si è dimostrato totalmente in disaccordo: “nella mia realtà abbiamo bisogno di produrre di più, di accumulare ricchezza. Il paradosso – ha continuato Giacalone – è che Grillo ha preso i voti sia dagli imprenditori che vogliono una riduzione della pressione fiscale, sia da coloro invece vogliono il reddito di cittadinanza senza sapere dove prendere questi soldi”. Il tema del lavoro è stato affrontato anche da Massimo Colomban, imprenditore e presidente ConfAPRI: “in Italia l’impresa non ha voce, abbiamo ogni settimana un imprenditore che si suicida mentre la classe governativa vive in un altro satellite. A mio avviso – ha concluso Colomban – lo Stato italiano, che tassa l’impresa al 70%, che porta alla disoccupazione e alla deindustrializzazione, è uno Stato suicida. Quello che sta accadendo oggi a Cipro accadrà fra qualche mese in Italia”. Chiunque riceva l’incarico dal Presidente della Repubblica, secondo Stefano Folli, dovrà dimostrare di avere in Parlamento una maggioranza riconoscibile. “Bersani – ha concluso  Folli – non può sperare di affidarsi ad un gruppo di dissidenti grillini”.
La discussione è terminata sul tema della giustizia e dell’Europa. “L’idea che l’Italia nel giro di 19 anni ¬– ha commentato Giacalone  – risolva due volte una crisi politica mandando in latitanza l’ex Capo del Governo è sconcertante. Questa è un’ipoteca che pesa sulla composizione del prossimo esecutivo”. Sulle sorti dell’euro si è espresso poi Fausto Bertinotti: “l’Europa continentale si è ridotta così per aver privilegiato le operazione di stabilizzazione della moneta unica piuttosto che l’attuazione di politiche sociali. La decrescita – ha concluso Bertinotti – non è una parolaccia, ma un problema che pone l’interrogativo sulla qualità dello sviluppo”. A “Roma Incontra – Ara Pacis” abbiamo provato ad ipotizzare, attraverso il parere di illustri ospiti, i futuri scenari della politica italiana. La settimana appena iniziata svelerà, con l’avvio delle consultazioni, le reali intenzioni delle forze politiche e finalmente capiremo qualcosa in più sul futuro, incerto e poco rassicurante, del nostro Paese. 
 
 
 
 
 

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