​Il 17 giugno si tornerà a votare in Grecia, in una sorta di referendum pro o contro l'Euro. A breve scadenza torneranno alle urne anche i francesi, che dopo aver eletto François Hollande all’Eliseo, saranno chiamati al rinnovo dell’Assemblea legislativa. In Germania i socialdemocratici stanno tornando alla ribalta, poiché il loro voto sarà fondamentale per l’approvazione del Fiscal Compact. L’Europa è di fronte ad un bivio e la scelta della strada da percorrere è imminente. Da una parte si può intraprendere il percorso verso il fallimento della politica europea e la fine del sogno di un continente integrato e pacifico, dall’altra si può fare uno scatto verso una struttura confederale, con l’acquisizione di maggiori poteri da parte delle istituzioni europee. Uno scenario ancora incerto con poche certezze e con tante possibili conseguenze. Quel che sappiamo però è che la differenza fra i P.I.G.S europei (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna) e i C.A.N.I. statunitensi (California, Arizona, New York e Illinois) è l'esistenza di un Ministero federale del Tesoro, che sia in grado di spostare finanziamenti da una parte all’altre dell’unione, garantendo un minimo di equilibrio e, quindi, la sopravvivenza della moneta unica. In uno scenario globale dove a competere economicamente sono delle Nazioni grandi come continenti, quale futuro possono avere i singoli Stati della Vecchia Europa? Saranno gli europei in grado di attribuire alle istituzioni comunitarie maggiori poteri politici ed economici? E la Germania ha coscienza che, nonostante in questo momento viva un momento di prosperità, sarebbe molto ridimensionata senza la forza dell’Euro e dell’Unione europea? È da queste domande che è partito il dibattito di “Roma InConTra”. Insieme al fondatore Enrico Cisnetto, l’europeista convinta, Emma Bonino, ex Commissario Europeo e vice-presidente del Senato, ha tracciato un quadro realista delle future possibilità. Poi l’ex ministro degli Esteri, Gianni De Michelis, raccontando delle negoziazioni fra gli stati membri per arrivare ai Trattati costitutivi degli anni novanta, ha regalato al pubblico la propria visione di esperto diplomatico. Giorgio La Malfa, (deputato, autore de "L'Europa in pericolo. La fine dell'euro", Passigli) ha espresso le previsioni più pessimistiche. Infine, seppur con qualche minuto di ritardo, è intervenuto il sottosegretario agli esteri, Marta Dassù, che ha invece parlato più che delle ipotesi, delle reali contingenze e delle prossime concrete scadenze, regalandoci, sotto un bellissimo tramonto sopra all’Ara Pacis, la speranza che il sogno europeo possa sorgere ancora più forte durante questa turbolenta estate.