Il silenzio delle pietre

Autore:  
Editore: Valerio De Luca
Anno: 2018
Scheda libro:
Siamo nel 2028 e l'unica libertà che sembra essere rimasta all'uomo è la fuga dalla città. Così il protagonista di questo romanzo, ormai segregato tra le quattro mura della sua abitazione, terrorizzato anche solo dall'idea di aprire la porta, decide di andarsene. Lontano da tutti, dai rumori, dal caos, da un mondo dove è diventato impossibile vivere. Lontano da chi occupa abusivamente ogni spazio intorno a lui. Vittorino Andreoli immagina un futuro che somiglia molto al nostro presente, ma dove le ingiustizie si sono ancor più esasperate e, nonostante il benessere raggiunto grazie alle grandi scoperte, tutto parla di una situazione a un passo dal baratro. Una casa isolata, affacciata sull'oceano nel Nordovest della Scozia, sembra il luogo ideale per ritrovare un po' di pace: una baia abitata soltanto da uccelli marini e, a ridosso, montagne che nel tempo si sono trasformate per l'azione del vento. È qui, osservando la perfezione di un ambiente rimasto invariato dal giorno della creazione, nel silenzio delle pietre, che riesce finalmente ad analizzare con maggiore distacco le contraddizioni che lo hanno spinto a cercare la solitudine estrema. Inebriato da tanta bellezza, si lascia tentare dall'idea di non tornare mai più, trasformando quella che doveva essere una parentesi temporanea in una scelta definitiva. Eppure, anche l'idillio, visto più da vicino, rivela lati meno luminosi. Ma soprattutto, nella più completa solitudine, si cancella ogni possibile relazione umana, ogni sentimento si spegne. La distanza poi cambia la prospettiva e apre uno spiraglio di luce e di speranza sui mali della metropoli. Quest'uomo può forse tornare a indossare gli eleganti abiti di città che aveva chiuso in un armadio al suo arrivo in Scozia? O invece, chissà, un'altra libertà è possibile? In questo romanzo, Andreoli ci racconta il profondo disagio del nostro tempo, prestando al protagonista tratti inevitabilmente autobiografici, ma nei quali ciascuno di noi può riconoscersi. 
Vittorino Andreoli ci offre sempre degli strumenti per vivere meglio e per affrontare con maggiore serenità il quotidiano e lo fa anche con "Il silenzio delle pietre", straordinario omaggio alla forza e alla necessità della solitudine. Con il racconto parallelo e affascinante di alcune esperienze di vita vera di chi ha deciso di stare per qualche tempo da solo di fronte alla inequivocabile bellezza e magistrale forza della natura, lo psichiatra e scrittore ci ricorda che stando soli con noi stessi possiamo comprendere la forza dei legami, ma anche della nostra stessa esistenza. Se riusciamo a vivere per un po’ separati dal mondo, dal turbinio degli eventi e delle emozioni positive e negative che ci regala il rapporto con gli altri, possiamo essere più equilibrati e vivere poi l’amicizia, l’amore, la genitorialità con maggior serenità. Solo se ci riappropriamo del nostro io possiamo vivere meglio con la società e all’interno della nostra famiglia, calibrando l’importanza delle relazioni e con la coscienza che siamo noi il centro di tutto e nessun altro. Partendo da questo assunto, Andreoli, in "Il silenzio delle pietre", racconta le vite di alcuni uomini e alcune donne che hanno vissuto in Scozia, da soli, per qualche tempo, e che hanno acquisito in quei giorni e in quei mesi una nuova consapevolezza.


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